Voce, voci

La senti questa voce?

Il mio amore per la voce ha radici lontane, saldamente avvinte al corpo. In un tempo in cui non si usava manifestare apertamente l’affetto, nella mia famiglia non si usavano le carezze o gli abbracci, ma si poteva sentire quanto ci si voleva bene da come si cantava insieme, da come si giocava con la voce. Era un sentire potentissimo. Forse per questo ho sempre cantato e ho sempre amato leggere ad alta voce. E quando la malattia ha fatto capolino nella mia vita, è stata la voce a guidarmi verso la salute, che poi è la salvezza.

Così ho scoperto che io sono la mia voce: prima non ci avevo mai pensato. E ho scoperto anche che il legame potente tra voce e senso di sé, tra voce e identità non riguarda solo me, ma ogni essere umano. A tutti è capitato prima o poi nella vita di sentirsi dire: “Non ero certo che fossi tu, ma poi ho sentito la voce…”. Siamo la nostra voce, così come siamo il nostro corpo e i nostri pensieri: la voce nasce dal corpo ed è la matrice dei pensieri, perché è dal suono e dalla voce che sono nate le parole grazie alle quali molti pensieri si articolano.

La voce è un’espressione dell’anima, un’occasione dello spirito, un ponte tra corpo e parola. Di più: un gesto politico che ci tiene saldamente legati alla dimensione plurale alla quale apparteniamo.

Dopo aver molto cantato e letto ad alta voce, nel 1996 ho cominciato a studiare e approfondire la relazione che esiste tra la voce e il processo continuo di costruzione della consapevolezza di sé. Ho perfezionato le mie intuizioni grazie all’incontro con Ivano Gamelli e Germana Giannini e dal 2010 ho fatto della voce e del canto il centro del mio studio e della mia pratica filosofica e spirituale quotidiana. Da sette anni, insieme a Fabio Michelini, conduco seminari sulla conoscenza di sé attraverso la voce e il canto a Milano, Bologna e, su richiesta, in altre città.